Da Parigi a Roscoff: la Véloscénie
Premessa
La Francia è forse uno dei migliori paesi da visitare in bicicletta, i campeggi sono ben distribuiti, gli automobilisti rispettano i ciclisti, è facile trovare un luogo con uno scorcio, una villa, un castello, mettere da parte la bicicletta, riposare e riempirsi gli occhi ammirando il paesaggio. Forse l'unico inconveniente è che non sono molto distribuite le fontanelle d'acqua, ma gli alimentari non mancano.
Preludio: l'arrivo a Parigi
Parigi è distante e vicina allo stesso tempo, arrivarci non è un problema, ma sia in aereo, che con il famoso Euronight Venezia-Parigi è necessario prenotare per tempo: in aereo per un biglietto ad un prezzo decente, in treno per un posto per la bicicletta.
Una cosa si deve imparare alla svelta, se vuoi vivere l'avventura, se vuoi viaggiare in bici, è che non bisogna mai scoraggiarsi, anzi, prendere la palla al balzo e trovare il modo per continuare.
La direzione è il paese Transalpino, e quel "Trans" e quel "Alpino" non vi suggeriscono qualcosa? Affrontare le Alpi, come Annibale, come Carlo Magno forse?
Appunto, c'è chi fugge e chi vede l'opportunità di vivere un mito. Gli avventurieri lo sanno, si vive di miti e di leggende. Dunque la scelta è già fatta, prendere tre interregionali, senza nessuna prenotazione, in totale libertà: Verona-Milano, Milano-Torino, Torino-Susa e poi affrontare a viso aperto le Alpi.
a) Susa-Lanslebourg: Arrivato a Susa verso le 15.30 le cose sono semplici, si tratta di fare la SS25, oppure SP210 attraverso i paesi. Io faccio la prima, ma forse, dal punto di vista panoramico vale la pena fare la seconda. In ogni caso, poche auto, strada tranquilla, qualche moto, nessuno fa più questa strada, ci sono i trafori, i treni, è solo un mitico passo per sognatori. Dicevo la strada è semplice. Si tratta di puntare al passo del Mont-Cenis a 2083 m, mentre Susa è a 500 m, dunque è facile intuire, che di semplice c'è solo la direzione. Poi sono oltre 1500 m di salita, con una bicicletta carica, dove un cambio di minore pendenza sembrerà sollevarvi, ma sarà sempre salita. In ogni caso lo spettacolo è bellissimo: le Alpi massicce del versante orientale, il fragore di ruscelli e le cascate. Ad un certo punto verso 1700 m, vi sembrerà che la strada diventi quasi pianeggiante, di avercela fatta, passerete il confine, vi sembrerà che dietro la curva possa cominciare la discesa, arriverete al Lac Saint Nicolas, in una bellissima valletta glaciale. Ma ecco, in realtà, a distanza vedrete una parete solcata da dei tornanti, siete solo a 1700 m, ci sono ancora più di 300 m di dislivello che vi aspettano e non avranno nessuna pietà, pedalata su pedalata si faranno sentire, quindi godetevi la strada semi pianeggiante fin che dura.
Infatti eccola la parete, la gendarmerie mi osserva, credo con stupore. Alla fine però, all'improvviso, ecco, ce l'avete fatta veramente, siete a 2000 m, si apre il paesaggio, siete in cima al mondo e sopra il mondo c'è il bel lago del Mont Cenis.
Le forze mi mancano, mi fermo per una aranciata al Restaurant-Le Hott. Ormai si parla solo Francese e per lavare il sudore o darmi il colpo di grazia comincia a piovere. Ora è tutta discesa, conviene controllare i freni, perché qui non si scherza. Arrivo a sera tardi a Lanslebourg, bel paese alpino, ci sono negozi ed un bel campeggio in riva al ruscello. Vista l'ora è chiuso, ma su consiglio dei campeggiatori, campeggio comunque, al mattino, vado a pagare da una gentilissima signora, che mi deve aver già notato come intruso, ma mi dice che ho fatto bene a fermarmi. Qui in Francia parlo Francese, piace a me, piace a loro e tutto va bene.
b) Lanslebourg-Chabéry: ebbene ce l'ho fatta, ho varcato le Alpi, ma sono ancora 1400 m. Scendo fino a Modane, la valle è magnifica, le Alpi sono ancora più belle, massicce, pietrose emergono dal verde della foresta, per irrompere nel blu del cielo. A Modane c'è la stazione, ma il primo treno è nel pomeriggio, come sempre, non farsi scoraggiare. In sella, si va a Chabéry, la strada è in discesa, se non pianeggiante, arrivo nel pomeriggio, c'è un ottimo campeggio municipale, non costa molto e la qualità è alta. L'antica capitale della Savoia è fra monti, valli e vigneti, gli amanti del buon vino troveranno di che essere felici. Prenoto il biglietto per Parigi ed è fatta.
c) Siamo ormai alla prima tappa, a Chabéry c'è una grande stazione, con molti collegamenti, il mio viaggio per Parigi prevede un cambio a Lione, quindi sarà Chabéry-Lione-Parigi gare du Bercy.
1^ Tappa come vi dicevo, ho un po' barato e non mi sono fermato a Parigi, per cui questa per voi potrebbe essere la seconda tappa, perché la Véloscénie, vi dicevo, parte da Parigi e mi hanno detto è molto ben segnata. Arrivato alla stazione di Bercy, in bici vado alla stazione di Montparnasse. Non posso nascondere una certa emozione perché anni prima, fra queste strade, fra questi bistrot, passeggiavo con la mia ragazza. Lascio alle spalle i ricordi e prendo il treno per Rambouillet, una piccola cittadina, arrivo nel pomeriggio, quindi penso a sistemare la mia tenda in un campeggio immerso nella natura, non facilissimo da trovare, ma qualche indicazione c'è. La cittadina ha più attrazioni, ma la maggiore è di sicuro il suo magnifico Chateau de Ramboillet, con l'altrettanto magnifico parco, da non perdere la Latteria della regina nel parco. Vi sembrerà di rivivere la fine del settecento, non male anche il tipico centro, dove troverete il Palazzo del Re di Roma, ovvero del figlio di Napoleone.
2^ Tappa
Da Rambouillet parto alla mattina presto, seguo le indicazioni che dal campeggio percorrono la Veloscenie, la mitica via ciclabile per Mont Saint Michel. La campagna francese, con le sue case in stile è magnifica. Arrivo così a Maintenon, il paese è dominato dal suo magnifico castello appartenuto a Madame Maintenon, moglie di Luigi XIV, vale la pena visitarlo, oppure anche solo ammiralo. Proseguendo passerete sotto una colossale struttura ad archi, un acquedotto, che nelle intenzioni doveva portare l'acqua alle fontane di Varailles, sono sicuro vi stupirà.
Le sorprese della tappa non sono finite, pedalando, non senza fatica, specie se il vento è contro, arriverete a Chartres, un esempio unico di una città cattedrale e che cattedrale, come inizio direi che è eccezionale. Riprendo la strada nella magnifica campagna Francese piena di grano maturo. Passo a Illiers Combray, alla fine mi arresto nella campagna di Thiron Gardais, dove ho trovato un campeggio tranquillo.
3^ Tappa
Dai pressi di Thiron Gardais parto verso Noget le Rotrou, piccola cittadina, dove mi attende un bel castello bianco, in cui, allo stile medioevale, si sono inseriti gli stilli architettonici più tardivi. Il castello è visitabile, attenzione agli orari, infatti io arrivo troppo presto e lo perdo. La Veloscenie prosegue su un rettilineo che va via lungo una vecchia linea ferroviaria dismessa, non asfaltata, ma ben tenuta, all'ombra della vegetazione, lontano dalle auto, con una pendenza sempre confortevole. Credo che poche cose siano più piacevoli al mondo, l'ombra degli alberi, nessun pericolo, niente auto, ogni tanto una panchina, un cartellone che ti racconta la storia dei luoghi. Arrivo così alla bella cittadina di Alencon, che gode di un magnifico campeggio cittadino poco distante dal centro.
4^ Tappa
Dopo
aver ben riposato sul morbido prato del campeggio di Alencon,
riprendo la strada e sorpresa, arrivo a Carrouges, qui vi sfido a
resistere alla tentazione di non visitare il magnifico Chateau de
Carrouges, con i suoi giardini, tutto circondato dall'acqua. Io non
resisto ed entro. Riprendo la strada che ora si è imbucata in
bellissimo bosco, per portarmi alla località termale di Bagnoles de
l'Orne. La strada riprende sulla strada con delle immense querce ai
lati ed eccola, Domfront, il nome sa proprio di Normanno ed infatti,
il suo centro antico vi condurrà alle imponenti e suggestive rovine
del suo castello medioevale.
Qui
riprendere la via è un po' ingannevole e conviene chiedere,
l'ufficio del turismo sarà lieto d'accogliervi. Ma infine
rieccoci sulla ferrovia dismessa che vi porta a St. Hillaire du
Harcouet, ed solo gioa di pedalare, sicuri, all'ombra degli alberi,
dislivelli da treno. Qui mi fermo, ottimo posto per campeggiare, c'è
un meccanico, prendo una camera d'aria, ci sono alimentari e un
super campeggio, veramente tranquillo e ottimamente attrezzato, i
prezzi sono sempre assolutamente convenienti.
5^ Tappa
Riprendo la strada da Saint Hilaire, ritorno sulla vecchia ferrovia, non si può sbagliare, è segnata oltremodo bene, direzione Mont Saint Michael, la strada parte in salita, poi verso il mare è un saliscendi sulle colline di fronte alla manica, la campagna spazia ampia ed eccolo, il Monastero è all'orizzonte.
Qui forse vi conviene fare sosta, ci sono campeggi nei dintorni, camere a prezzi modici, il posto è magnifico, godrete delle immense maree che lasciano delle spiagge a perdita d'occhio che un po' alla volta si inondano. Io da una visita rapida ed essendoci già stato proseguo, ma con la voglia di ritornare. Comunque Saint Malò non è distante e farete tempo a fare tutto. La ciclabile prosegue lungo la costa, vi consiglio di fermarvi alla chiesetta di Sant'Anna de la Greve, l'oceano, i prati, le spiagge vi riposeranno da ogni fatica.
A proposito, ho dimenticato di dirvi, il vento qui non cessa mai, quindi sentitevi fortunati se lo avrete a favore, ma dubito.
Mi fermo presto a Saint Coulomb, ottimi campeggi, l'oceano vi risuonerà dolcemente nelle orecchie tutta la notte.
La sera la passo a Saint Malo, cosa dire, un posto così bello e romantico esiste davvero! Da non credere, cercate la tomba di Chateaubriant sulla rocca del Gran Bè, credo sia dove ogni poeta vorrebbe giacere per sempre.
6^ Tappa
Ormai ho lasciato la Normandia alle spalle e sono in Bretagna, da Saint Malò conviene fare attenzione alle indicazioni, la Veloscenie è finita e ora si segue la via eurovelo 4, che non è sempre così ben segnata, arrivo a Ploubalay, proseguo seguendo le indicazioni, mi fermo alle rovine del castello di San Guildo (Chateau fort du Guildo), vorrei lasciarvi una foto per ogni luogo, ma dovrete scoprirli da soli. Le indicazioni mi portano verso Cap Frehel, la campagna è magnifica come anche i colori verde e blu, il vento, le nuvole. Sulla strada fate attenzione, non potete perdervi (come ho fatto io) Fort la Latte è uno dei più belli della Bretagna, dovete andarci. Arrivati al Cap Frehel, non capirete se siete nella realtà o in un quadro impressionista, colori di fiori lillà, colori dei prati, cielo, mare, nuvole, colori, colori. La strada prosegue, di alimentari qui non ce ne sono molti, quindi fatevi i vostri conti, mi fermo su un bel campeggio sopra un promontorio a Hillion.
7^ tappa
Da Hillion mi dirigo verso San Briuc, non è facilissimo trovare dove continua la eurovelo 4, in ogni caso bisogna scendere al porto e da lì si risale e riprendono anche le indicazioni. Giungo a Binic, bel paese sulla costa che seguo, passando da altri paeselli, quindi punto per Paimpol, da qui a Lezardrieux, quindi Treguier che visito. La cittadina tipicamente medioevale e variopinta lo merita, le indicazioni non danno sempre una strada dritta, ma è vero che si evita il traffico. Mi fermo a Perros-Guirec, dove c'è un ottimo campeggio sull'oceano, che con il suo ondeggiare, di sicuro vi terrà compagnia tutta la notte.
8^ Tappa
Parto presto, arrivo in paese, ma mi dirigo subito alla costa di granito rosa a Ploumanac'h e il suo spettacolare faro. Questo è un viaggio in cui non c'è una tappa senza rimanere stupiti. Attenzione, sulle stradine vicino al faro è vietato portare la bici. Proseguo facendo una piccola deviazione rispetto alla via verde e punto direttamente a Lannion, dove c'è un onestissimo rivenditore di biciclette che fa anche riparazioni e che fa al caso mio dato che ho perso un raggio. Da qui seguo pari pari la eurovelo 4 fino a Plougasnou, ma poi sfinito dai sali e scendi punto a Morlaix, con il suo immenso viadotto ferroviario. Mi fermo a visitare e riposare, la sera si avvicina, seguo l'eurovelo 4 e risalgo verso Roscoff, ma mi fermo a Saint Pol de Leon. Ottimi campeggi, la costa è magnifica, come anche la cittadina con la sua cattedrale, siamo nel medioevo brettone, come in una macchina del tempo.
8^ Tappa
Punto verso Roscoff, bel porto di Bretagna, tutto sa di marina, qui ci si imbarca per l'Irlanda, ma attenzione i traghetti non partono tutti i giorni, informatevi in anticipo, aspettando il prossimo, mi fermo un paio di giorni, vado a Kernic con le sue dune e a vedere il castello di Kerjean, ne vale la pena, ottimo anche il sistema interattivo di spiegazione.
In seguito parto per l'Irlanda, ma questo è un altro viaggio, tornerò poi dall'Irlanda in Normandia a Cherbourg, facendo tutta la costa dello sbarco di Normandia, fino a Caen, percorso assolutamente da non perdere per i suoi connotati culturali e storici.
Forse vale la pena dire come si viaggia in traghetto con una bicicletta. Molto semplice, tutto è già previsto dalla compagnia. Si entra in biglietteria, si compra un biglietto e si può scegliere se prendere una cabina o dormire sulle poltroncine. Io opto per la seconda scelta. Il giorno dell'imbarco, un'ora prima, ci si presenta, le biciclette salgono in anticipo, le mettono in un lato della stiva, sta a voi decidere cosa portarvi dietro, salite sulla nave ed fatta, godetevi il viaggio che durerà tutta la notte fino a Rosslare, presso Wexford (Irlanda)

