Come viaggiare in  bicicletta e autobus, treno, traghetto, aereo.

13.06.2020

In pubblicazione

Sicuramente vi sarà capitato di leggere resoconti o diari di viaggio di cicloturisti, o di vedere video di persone che partono da Bologna e arrivano a Capo Nord. Ma come faranno a tornare indietro? In bicicletta? È possibile, ma spesso i tempi di una normale vita lavorativa non lo consentono. Per tornare alla base, ci sono diverse opzioni. Tuttavia, in molti casi è necessario associare alla bicicletta un mezzo pubblico: treno, aereo, traghetto, autobus. Altre volte, invece, bisogna iniziare il viaggio da un punto di partenza lontano da casa. Ma come fare?

Bicicletta-Treno

Associare la bicicletta al treno è forse la soluzione più semplice: quasi tutti i treni hanno uno o più vagoni con spazi appositi per le biciclette e non è necessario smontare e rimontare il mezzo, basta caricarlo. Tuttavia, è necessario prendere qualche accorgimento:

  • In Italia, bisogna pagare un biglietto extra per la bicicletta. Non è richiesta una prenotazione sui treni regionali, ma se si viaggia in alta stagione e i posti sono esauriti, si rischia di dover restare a terra.

  • In tutti i paesi, sui treni regionali non è richiesta una prenotazione, mentre per i treni ad alta velocità e a lunga percorrenza sì. Questo significa che, in alcuni casi, non si può improvvisare e bisogna prenotare i biglietti in anticipo. Personalmente, le maggiori difficoltà le ho incontrate nei treni che collegano l'Italia alla Germania e alla Francia e viceversa. La causa è dovuta dell'alto flusso di cicloturisti tra i due paesi, specialmente in estate. Al contrario, sia in Francia che in Germania, nelle tratte interne, non ho mai avuto problemi a trovare posto per la bicicletta, che, se ricordo bene, è gratuita.

Bicicletta-Autobus

Questa è forse una delle combinazioni più improbabili, ovviamente non si parla di autobus urbani, ma di quelli a lunga percorrenza. In Italia, questa soluzione non è molto sviluppata, ma in molti paesi con reti ferroviarie ancora in fase di sviluppo o in declino, è possibile. In generale, per una compagnia di trasporti non è un problema caricare una bicicletta nella stiva, purché sia ben impacchettata. Sui siti delle compagnie di trasporto si trovano spesso indicazioni precise sulle modalità di imballaggio e sugli eventuali sovrapprezzi. I paesi del Nord e dell'Est Europa sono, in generale, i più preparati per questo tipo di abbinamento. Ad esempio, in paesi come la Norvegia e la Lituania, alcuni autobus sono equipaggiati con portabiciclette posteriori, e molti caricano le biciclette in stiva senza richiedere che siano smontate o imballate. Per quanto riguarda l'imballaggio, ne parlerò più dettagliatamente nella sezione sul trasporto aereo.

Bicicletta-Aereo

Tra tutte le modalità di trasporto, questa è forse la più complessa, poiché richiede sempre di smontare e rimontare la bicicletta. Se all'andata questo non è un grosso problema, al ritorno può diventarlo. Tutte le compagnie aeree consentono il trasporto delle biciclette, ma generalmente richiedono un sovrapprezzo, che di solito varia tra i 50 e i 60 euro, da pagare e prenotare in anticipo. Prima della partenza, è fondamentale verificare sul sito della compagnia aerea tutte le informazioni necessarie, oppure chiamare un numero verde. In ogni caso, per esperienza personale, è sempre necessario smontare le ruote, sgonfiare le camere d'aria, rimuovere i pedali e, di solito, anche i parafanghi. Per questo motivo, oltre al classico kit di chiavi e cacciaviti per biciclette, è indispensabile avere una chiave inglese da 15 mm per i pedali, che vanno svitati in senso diverso a seconda che siano destro o sinistro.

Se partite da casa, la cosa è semplice: potete chiedere a un rivenditore di biciclette di fornirvi uno scatolone per il trasporto delle biciclete. La stessa cosa potete fare al ritorno, oppure acquistare delle borse per il trasporto delle biciclette. Tuttavia, per i cicloturisti non è sempre facile portarsi dietro questo materiale. In commercio esistono anche sacchi di nylon appositi per imballare le biciclette. Personalmente, utilizzo un telo da giardinaggio (vedi figura), su cui ripongo la bicicletta. Proteggo le parti più delicate (come il cambio, il deragliatore, le corone, ecc.) e quelle più sporgenti con giornali e nastro adesivo, quindi fisso le ruote alla bicicletta con il nastro adesivo stesso. Una volta chiuso il telo con il nastro, lo rendiamo il più compatto possibile. Così è fatto! All'arrivo, rimonto la bicicletta e parto. Di solito, porto con me dei guanti di lattice per non sporcarmi troppo.

Se il telo non ingombra troppo, lo piego bene, lo metto sopra il portapacchi e sopra i miei borsoni, in modo da non dover cercare un negozio che lo venda al ritorno, cosa che non è sempre facile. Ovviamente, devo avere con me una chiave inglese per i pedali e un mini kit di attrezzi per la bicicletta. Un'altra cosa importante: quando si rimontano i pedali, è utile pulire bene la filettatura con un fazzolettino, sia interna che esterna, e mettere un po' di olio sul pedale per facilitare lo smontaggio in futuro. I guanti di lattice sono sempre utili, non solo per montare e smontare la bicicletta, ma anche per tutte le possibili operazioni che potreste dover fare durante il viaggio.

Bici-traghetto

Tra tutte le combinazioni, questa è la più facile ed affascinante, ma è strettamente legata agli orari e ai giorni di navigazione. Per quanto riguarda la modalità, è molto semplice: se vi accontentate di un posto a sedere, c'è sempre la possibilità di navigare. La situazione cambia se desiderate una cabina o se viaggiate in auto. In bicicletta, vi sarà richiesto solo di poggiare la bici e fissarla su un lato della stiva, senza dover smontare nulla. Sta poi a voi prendere gli oggetti più preziosi e, eventualmente, le borse. A quel punto, potrete godervi la navigazione e il vento sul viso, magari con un ottimo aperitivo.

L'unica cosa a cui bisogna fare davvero attenzione sono gli orari di partenza e i giorni di navigazione. In alcune tratte, non è detto che i traghetti operino ogni giorno, quindi potreste essere costretti ad aspettare qualche giorno prima del prossimo imbarco, o diverse ore se il traghetto collega semplicemente due strade a basso traffico, come accade ad esempio in Norvegia.

Il biglietto si acquista alla biglietteria del porto, dopodiché dovrete attendere l'imbarco nella corsia apposita, insieme alle autovetture. Per le tratte più piccole, come quelle che attraversano fiordi, fiumi o laghi, spesso si paga una volta saliti a bordo.

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